martedì 28 aprile 2009

Lancia


Il GPL sta conquistando anche chi sceglie Lancia. Il brand del Gruppo Fiat ha infatti da poco allargato la propria offerta introducendo sul mercato due modelli a doppia alimentazione benzina/GPL che sono andati a costituire la prima gamma ecologica del marchio di Chivasso, la Ypsilon e la Musa Ecochic. Ed è proprio grazie a questi due modelli che Lancia ha registrato una sensibile ripresa delle vendite sotto la spinta degli incentivi statali. Basti dire che gli ordini raccolti dalla commercailizzazione iniziata il 4 e 5 aprile ad oggi sono circa 10.000 con la Ypsilon leader nel segmento B 3 porte e la Musa in testa alla classifica delle piccole monovolume.

Entrambe le Lancia Ecochic sono equipaggiate con un impianto a GPL omologato in primo equipaggiamento, ovvero installato direttamente in fabbrica e garantito dal costruttore. Il propulsore bi-fuel 1.4 8V da 77 CV è stato messo a punto dalla Fiat Powertrain Technologies in collaborazione con Landi Renzo e adotta una testata con valvole e relative sedi rivisitate ad hoc per per essere alimentate a GPL in condizioni ottimali. L’avviamento del motore avviene sempre a benzina con passaggio automatico al GPL dopo circa 40 secondi. La commutazione da un carburante all'altro può essere richiesta manualmente premendo un pulsante specifico, ed è automatica quando si esaurisce il GPL. L’autonomia complessiva è notevole. I dati ufficiali parlano di 1.281 km per Lancia Ypsilon Ecochic (427 a GPL) e di 1.177 km per Lancia Musa Ecochic (419 km a GPL). La bombola di GPL capace di 39 litri è di tipo toroidale collocata nel vano della ruota di scorta e non intacca minimamente la capienza del bagagliaio pari a 300 litri per Musa Ecochic e 215 litri per Ypsilon Ecochic.

A fronte di prestazioni praticamente invariate rispetto alle versioni a benzina, l'alimentazione a GPL consente una sensibile riduzione delle emissioni di CO2 dichiarate a 119 g/km per Musa Ecochic ed a 115 g/km per Ypsilon Ecochic. Le vetture sono dunque assoggettabili agli incentivi governativi per le auto ecologiche e grazie anche ad un bonus promozionale Lancia di 1.500 euro il loro prezzo d'attacco, in caso di rottamazione, scende a 9.201 euro per Ypsilon Ecochic e a 12.551 euro per Musa Ecochic. La maggior parte degli ordini raccolti sono tuttavia per gli allestimenti top di gamma, che attualmente rappresentano l'85% delle vendite Ypsilon e addirittura il 95% di quelle Musa. E' quello che Lancia ha ribattezzato il "lusso anticrisi", facendo riferimento alla convenienza del GPL, il cui prezzo è quasi la metà di quello della benzina.

Autore: Eleonora Lilli
Data: 5 Maggio 2009
Tratto da:www.omniauto.it



Mini!



Pochi accessori, prezzo più basso. Un’equazione commerciale semplice, ma non scontata nel mondo dell’auto e che solo negli ultimi mesi sta tornando di attualità. Così anche la MINI, un brand icona dello stile e della personalizzazione dell’automobile, è pronta ad adeguarsi proponendo la “Ray”, una versione caratterizzata da un equipaggiamento ridotto al minimo indispensabile che andrà a collocarsi una gradino più in basso della MINI One.

La prima novità sta sotto al cofano: la MINI Ray è motorizzata con il noto quattro cilindri benzina 1,4, ma in una configurazione depotenziata a 75 CV per una coppia massima di 120 Nm disponibile a 2.500 giri al minuto. Nonostante la riduzione della cavalleria e delle prestazioni (13,2 secondi nello scatto 0-100 km/h è 175 km/h di velocità massima), i livelli di consumi ed emissioni inquinanti dichiarati della casa sono rimasti invariati rispetto alla versione da 95 CV (5,3 litri ogni 100 km nel ciclo combinato per 128 grammi al chilometro di CO2). Per il cliente finale il vantaggio economico va dunque ricercato nei minori costi per bollo e assicurazione dell’auto.

Esteticamente la nuova MINI Ray è infatti proposta in tre diversi colori di carrozzeria: Dark Silver, Midnight Black e Pepper White, mentre le calotte degli specchietti retrovisori esterni e le placche delle frecce laterali si presentano accoppiati in sei diversi colori fluorescenti estremamente vistosi (Alien Green, Lemon Yellow, Flash White, Energy Pink, Vitamin Orange, Shocking Blue). Completano l’aspetto giovanile i copricerchi Dark Silver.

La dotazione di serie prevede airbag per guidatore e passeggeri (due frontali, due laterali e due laterali per la testa), fari alogeni regolabili elettricamente, DSC (Dynamic Stability Control) e quattro freni a disco con ABS (Antilock Braking System), EBD (Electronic Brake Distribution) e CBC (Corner Brake Control). Tutto il resto si paga a parte a cominciare dal pacchetto “Delite” (700 euro), comprensivo di cerchi in lega leggera Star Spooler da 15”, volante in pelle a due razze, computer di bordo e fari fendinebbia.

La MINI Ray sarà offerta dal prossimo 28 marzo ad un prezzo di listino di 16.900 euro che in fase di lancio sarà scontato a 15.900 euro. Ricordiamo infine che questa MINI rientra fra le vetture che beneficiano dell’incentivo alla rottamazione di 1.500 euro.


Autore: Redazione Omniauto
Data: 18 Febbraio 2009
Tratto da:www.omniauto.it

Favazzina...



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MotorShow Reggio Calabria 2009



La grande passione del pubblico appartenente ad ogni fascia d'età e l'interesse manifestato negli anni passati nei confronti della manifestazione da parte di amministrazioni pubbliche, istituzioni ed espositori, stimolano un progressivo arricchimento del programma attraverso l'introduzione di nuovi ed inediti eventi, che desteranno certamente l'attenzione delle migliaia di visitatori del Motor Show calabrese 2009, che si conferma la kermesse motoristica del Sud Italia.

Il numero esponenzialmente crescente dei visitatori registrati nel corso degli anni, le centinaia di richieste di partecipazione da parte di espositori sempre più qualificati, unite alle iniziative di promozione e sensibilizzazione della sicurezza stradale e della solidarietà, hanno collocato l'Arcobaleno Motor Show tra i più ambiti palcoscenici dei motori.
L'organizzazione dell'Arcobaleno Motor Show conta in totale 250 persone tra tecnici e semplici appassionati, di cui 150 esterni all'associazione, i quali, lavorando dodici mesi l'anno - hanno maturato una professionalità ed una competenza nel settore che consente di offrire servizi di eccellente qualità in grado di soddisfare le esigenze sempre crescenti dell'utenza. Non si può disconoscere però che il valore aggiunto all'esperienza organizzativa è costituito dal contributo offerto da forze dell'ordine, enti pubblici e grandi aziende motoristiche, a favore dei quali viene riservata una vasta area espositiva sulla quale vengono presentate le ultime novità offerte dalla tecnologia e fornite dimostrazioni operative che riscuotono
grande apprezzamento. Infatti, la presenza in prima linea della Polizia di Stato e delle altre forze di Polizia e la fattiva partecipazione di Ferrari, Toro Rosso, Ducati Corse, Piaggio, conferiscono all'evento un livello di interesse e competenza internazionale. Anche quest'anno esso avrà la sua punta di diamante nello spazio dedicato alla convegnistica sui temi della sicurezza e dell'infortunistica stradale, con il coinvolgimento del mondo della scuola e con il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione.


La location

Grazie alla gentile concessione dell'Amministrazione Comunale,che videntemente attribuisce un rilievo assoluto all'evento, la manifestazione
avrà anche quest'anno quale scenario di ineguagliabile bellezza paesaggistica e storicoarchitettonica il lungomare di Reggio Calabria - Area Tempietto.
Il Lungomare Falcomatà è infatti il vero "salotto" della città, massima espressione delle potenzialità turistiche degli esercizi pubblici e ricettivi ad esso adiacenti, espressione vivente di leggendari valori monumentali, quali il Museo della Magna Grecia, Villa Genovese Zerbi e dalla sede del Rettorato dell'Università degli Studi "Mediterranea".

La presenza della Ferrari costituisce indubbiamente l'elemento clou, il volano attorno al quale ruota l'intenso programma sportivo e dimostrativo del Motor Show. L'arrivo della rossa campione del mondo e della consorella Toro Rosso , è atteso con trepidazione in città. Le oltre centottantamila presenze registrate lo scorso anno dinanzi al bolide del Cavallino Rampante saranno sicuramente superate, in considerazione dello straordinario programma che la Scuderia Ferrari Club intende presentare alla Calabria e al Sud Italia.
Quest'anno infatti oltre all'esposizione della gloriosa F.1 Ferrari, ci saranno delle dimostrazioni che verranno effettuate nel circuito appositamente allestito.
Le giornate tinte di rosso della Ferrari, continueranno a fare emozionare il pubblico che avrà la possibilità di salire a bordo delle potentissime vetture Ferrari Challenger.
Tratto da:wwwlabottegadimartone.it

venerdì 24 aprile 2009

Varie...

Tratto da:www.omniauto.it/forum/discussioni generali/parliamone
autore:Vicdani marzo 3 2007
che ne dite di fare una carrellata delle auto che hanno i vip?ovviamente il maggiore contributo potranno darlo le persone che vivono a milano e a roma.
N.B:mettiamoci in mezzo anche le mezze calzette

comincio io:

francesco totti,ferrari 612 scaglietti
alessia fabiani: bmw X3
francesco muccino: bmw X3
il dj della radio (quello che ha sposato la panicucci): bmw X5 vecchio modello restyling
donatella rettore,anni e anni fa,rolls royce silver shadow
marito di marina verlusconi: cayenne S
alessandro del piero: cayenne turbo
la moglie del calciatore che si è buttato dalla finestra:lancia ypsilon
rino gattuso,qualche anno fa: bmw 530d touring mod vecchio
flavio montrucchio (grande fratello,pubblicità splendido splendente) porsche 996 C2
tiberio timperi,qualche anno fa:una honda,mi pare prelude,e una smart
ezio greggio: audi rs6 avant
barbara chiappini e compagno,qualche anno fa: ferrari 360 modena spyder
ricucci: 575 maranello,CL 55 AMG 500 cv,smart mi pare brabus,cabrio
tronchetti provera:qualche anno fa aston martin vanqush,ora maserati 4porte
romano brodi: croma
michelle hunziker: ha la passione per le audi,1 anno fa aveva la vecchia allroad
eros ramazzotti: dovrebbe avere qualche ferrari
loredana lecciso: jaguar X type
adriano celentano,parecchi anni fa,mb 450 sel 6.9
berlusconi:sempre mercedes S cilindrata massima fino all'audi A8
costantino aveva 1 o 2 cayenne
funari,fino a 2/3 anni fa,aveva una arnage e una azure (prima ha smpre avuto altre bentley)
renato zero:anche lui sempre bentley,in livrea bianca
montella fino a 2/3 anni fa aveva un CL 55 amg
ronaldo,aveva parecchia auto,tra cui un bmw 328i coupè
il maestro di vita mario pacheco donasciminto,al momento della fuga aveva caricato su un container la sua mercedes E 300 turbodiesel classic color argento
inzaghi: porsche 996 turbo e cayene turbo
pirlo: bmw X3 e bentley continental gt
paolo maldini,aston martin vanquish
figo:lincoln aviator
corini,del palermo,una hyunday santa fe
claudio lippi ha un tuareg
l'ex marito della ferilli aveva una SL 55 amg
curiosità:
33 giocatori di serie A hanno avuto un X5
almeno 5 giocatori avevano una cayenne,tra cui 3 dell'empoli e 2 della samp
Per completezza di “indagine” questo è l’elenco completo delle auto censite ai calciatori di Serie A: 33 bmw x5, 17 Porsche Cayenne, 13 Mercedes ML, 11 Range Rover, 10 Porsche Cayenne, 13 Mercedes ML, 11 Range Rover, 10 Porsche Carrera, 8 Mini Cooper, 7 Audi Q7, 7 Audi A6 e altrettante Volkswagen Tuareg, ne possiede una anche l’ex CT della nazionale Claudio Lippi e, poi, 6 Smart, 5 Porsche 997, altrettante BMW X3, ancora 5 Mercedes CLS e Alfa Romeo 147 e BMW Serie 6, un paio di Bentley Continental GT, qualche Lancia Musa, 10 Alfa GT, 4 Jeep Gran Cherokee, qualche Fiat Grande Punto, Alcune Mercedes Classe C, BMW Serie 5, Ferrari 612 Scaglietti, Mercedes SL, Nissan Micra, Ferrari 430, Bmw Serie 3, Audi A3, Bmw Serie 1, Lancia Ypsilon, Alfa Romeo Brera, Fiat Croma, Infiniti FX, diverse Mercedes Classe R, A e B. Insomma, un elenco foltissimo al quale sarà sfuggito qualche modello di qualche beniamino in particolare, in questo caso, il consiglio è quello di appostarsi a bordo campo dopo qualche allenamento e osservare su quale auto prende posto il nostro beniamino di turno!

Swift Sport.Internet ci dice che...



Dalla Casa nipponica arriva sulle nostre strade la più stretta parente della Swift J-WRC che si sta comportando molto bene nel campionato mondiale rally nella categoria Junior. Il modello denominato “Swift Sport” verrà prensentato ufficialmente per il mercato europeo al “Mondiale de l'Automobile” che si terrà dal 28 settembre al 15 ottobre a Parigi.

Le principali differenze che caratterizzano a livello estetico questa vettura sono rappresentate dal fascione paraurti anteriore, che incorpora le prese di raffreddamento maggiorate per il motore così come le prese d’aria dei freni che integrano i fendinebbia circolari, il paraurti posteriore più grintoso da cui spuntano i due scarichi cromati, i nuovi fari e i nuovi cerchi da 17 pollici con pneumatici 195/45 R17; per quanto riguarda l’allestimento interno “risaltano” i nuovi sedili sportivi dalla colorazione nero-rossa che si intonano con la leva delle marce e il volante a tre razze in pelle nera con finiture rosse e particolari in alluminio che vengono ripresi sia dagli inserti sulle portiere che dalla pedaliera in acciaio.

Il telaio della Swift Sport è stato migliorato e irrigido e ciò ha permesso, per non dire agevolato, l’utilizzo di molle e ammortizzatori più rigidi a tutto vantaggio di una miglior tenuta di strada e maneggevolezza. Le sospensioni sono di tipo MacPherson all’anteriore e barra di torsione al posteriore entrambi con molle elicoidali abbinate ad ammortizzatori Monroe. La dotazione standard prevede l’utilizzo del sistema ESP (il controllo di stabilità) che andando ad agire sulla potenza del motore e sui freni delle singole ruote, permette di ridurre sovrasterzi e sottosterzi potenzialemente pericolosi; Suzuki ci tiene a specificare che la taratura del sistema non è troppo invadente.

Il motore della nuova Swift Sport ha una cilindrata di 1.586 centimetri cubici ed è direttamente derivato dal 1.6 litri utilizzato sulle Swift J-WRC che gareggiano nella categoria Junior del Campionato Mondiale Rally. E' dotato di 16 valvole con doppio albero a camme a fasatura variabile VVT che permette un incremento di potenza e un utilizzo più ampio della coppia e di pistoni forgiati a caldo che consentono di raggiungere un rapporto di compressione di 11.1 a 1. In questa configurazione il motore sviluppa la potenza massima di 125 cavalli a 6800 giri al minuto e la coppia massima di 148 Nm a 4800 giri/min. Numeri che permettono a questa Swift tutto pepe di accelerare da 0 a 100 km/h in 8.9 sec e di raggiungere la velocità massima di 200 km/h per un consumo medio di 16 chilometri con un litro nel ciclo combinato. Il motore 1.6 è abbinato a un cambio a 5 rapporti ravvicinati dotato di una frizione più sportiva.

L’equipaggiamento di serie della versione Sport prevede climatizzatore automatico, airbag frontali e laterali, impianto radio/CD/MP3 con volume sensibile alla velocità e comandi al volante, apertura porte e avviamento motore con chiave magnetica, ABS, EBD e il già citato ESP. Il bagagliaio ha una capienza invariata di 213 litri in configurazione standard e di 495 litri in caso di abbattimento dei sedili posteriori.

Se il peso sarà contenuto, come sembra, questa Suzuki Swift Sport potrebbe dare del filo da torcere nel misto stretto e medio veloce a vetture con ambizioni e prezzi ben superiori ai circa 17 mila euro che dovrebbero essere necessari per portarsi a casa questa piccola bomba. Non aspettiamo altro che provarla!

Autore: Maurizio Besostri
Data: 6 Settembre 2006
Tags: Anticipazioni, Suzuki
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CURIOSI "C’é una Swift Sport che ti aspetta". Dopo la telefonata ci avviamo a ritirarla. Dorme rossa nel garage, aria simpatica, quasi un incrocio tra un Manga giapponese e una riedizione modernista della Mini, per l’occasione con il vestito da pista. L’alettone e le gommone ribassate da sedici pollici, insieme al doppio scarico modello bazooka, aiutano a capire il caratterino. Ma non basta il trucco da gara: incastrati nel sedile contenitivo nero con pezzo unico schienale-poggiatesta, esaltante ma scopriremo poi scomodo nella retro di misura al supermercato, ci prepariamo al primo viaggio.
PRATICA Nel vano centrale, bello spazioso come quelli di una volta, ci stanno anche il telefono, la macchina fotografica e la merenda. Le tasche laterali sono spaziose e gli specchi sono grandi e si regolano elettricamente. Non mancano i comandi dello stereo replicati al volante. Pratica, senza eccedere in spirito borghese. Carichiamo il borsone da week-end nel bagagliaio che, senza essere gigante non è neppure malaccio, da fuori avremmo detto peggio unico difetto la soglia altina, e via in autostrada.

PERÒ IL BENZINA Sarà che si scendeva da un filotto di turbodiesel eppure, all’accensione, siamo emozionati. I pistoncini frullano veloci e l’ago del contagiri è svelto a salire come a scendere. Niente rumori tristi da utilitaria e neppure vibrazioni o il borbottio del gasolio. Una vocina argentina mette subito di buon umore. Il cambio si dimostra abbastanza preciso e veloce negli innesti, sia a freddo (-10 gradi in una Baviera poco primaverile) sia a caldo dopo 5 ore di tirata autostradale. La pedaliera a gruviera in alluminio ci fa venir voglia di giocare e si guida meglio con le sneackers che con il mocassino. Poi, al primo semaforo verde, ci si dimentica tutto e si scopre che la Swift è sempre pronta a cantare con toni alti e urlati che farebbero invidia a Diamanda Galas.

URLA CHE TI PASSA Il motorino da 1,6 litri spinge bene e sempre meglio fino a 7000 giri. Sterzo e freni regalano subito confidenza, le dimensioni sono a prova di scuola guida e fuori si vede bene e si vede tutto. L’unico problema sono i montanti posteriori che negli inserimenti laterali fanno giocare a mosca cieca. Ma con la Swift in città ci si muove veloci e, rispetto alle auto normali, sembra di stare su uno scooter. In pochi minuti si resettano i parametri: sorpassi impossibili diventano facili, noiose statali divertenti. I vetri oscurati servono a nascondere gli amici trasportati, che magari non capiscono una scelta fuori dal mainstream. Non sanno cosa si perdono.

STABILIZZATA Anche la solita autostrada ci sembra diversa: il corpo vettura copia la superficie come una tavola e si torna a guidare con tutte le parti del corpo. Nonostante la servoassistenza elettrica, il rapporto con lo sterzo rimane di fiducia, mentre le sospensioni fanno il loro lavoro preoccupandosi della prima regola: tenere l’auto incollata alla strada. Anche nei curvoni a scendere dal Brennero si scopre una Suzukina stabilizzata sul lento come sul veloce. Quasi a prova di neofita. Non manca l’ESP, ma lavora raramente e con discrezione: le reazioni non sono mai nervose a meno di esagerare scientemente. Allora la storia diventa di quelle impegnative.

Sì, VIAGGIARE La Swift dichiara tutta la sua sfrontatezza fatta di pregi e difetti dopo poche ore di guida. Ma anche dopo 5000 chilometri e quasi un mese non abbiamo cambiato idea: difficile trovare tanto divertimento a poco prezzo. Tirando al limitatore quasi a quota 7000, ogni cambio marcia si trasforma in un respiro da nuotatore all’ultima vasca. Se poi si incontra la serpentina dove non contano i cavalli si possono insolentire colleghe fintamente sportive. Negli ingorghi cittadini niente dazi da pagare, i cavalli sono docili al trotto come in attesa della partenza. Perfino onesti i consumi: guidando in stile maranza – perchè la Swift ispira e diventa difficile andar piano anche nel casa-ufficio – si rimane attorno ai 10 km/l. Ma andando normale si risparmia fino ad arrivare ai 14.

GIUSTO MIX Non mancano alcune spigolosità. Ce lo hanno ricordato i passeggeri di un’escursione in terra tedesca: dopo 600 km filati non si scende riposati nelle gambe, nella schiena e nelle orecchie. Tutto è duro, compresi gli appoggiabraccia. Una sesta marcia oppure una quinta che non sembri una quarta corta avrebbero aiutato. Lo stereo con comandi al volante non sarebbe neppure male e legge anche i cd con file mp3, ma il motore lo sovrasta oltre i 90 Km/h. Di altre mancanze se ne accorge solo il guidatore, come il sedile sempre troppo alto e che, ogni volta che si deve fare entrare qualcuno, perde la memoria. Davvero fastidioso nel 2008. I nasini fini potrebbero eccepire sulle plastiche croccantose, dettagli bilanciati dal carattere esuberante. Soprattutto a 16.000 euro e con in cambio tanta armonia meccanica.

VERO DOWNISIZING MANGIA LE CURVE Suzuki offre una piccola dal visino simpatico e con un bel motore che pure senza turbo, grazie ad un downsizing furbo, regala sempre buon umore sportivo. Una parola strana in tempi di ecosciovinismo e caropetrolio. Eppure, di tutti i chilometri accumulati su strade statali, autostrade, autobahn e ricerca di parcheggi ci ricordiamo solo tanti sorrisi. E alla Swift non manca neppure la community di estimatori. Riportandola in redazione siamo stati affiancati da una sorellina gemella clacsonante, voleva dire "ciao" o…"prova a prendermi"?

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Suzuki ha presentato la nuova Swift Sport, la grintosa 1.6 da 125 CV. Swift Sport esprime una divertente potenza da 125 CV in 1.600 cc, prestazioni da vera sportiva in grado di divertire un target giovane, amante delle prestazioni con i suoi 200 km/h di velocità massima. Swift Sport arriverà sul mercato come regalo di San Valentino il prossimo febbraio con un prezzo molto competitivo rispetto alla concorrenza qualificata a € 15.990.

Stile aggressivo... paraurti anteriore aerodinamico, cerchi in lega sportivi ed eleganti, doppio terminale di scarico cromato. Così si riconosce la versione più sportiva della Swift. Nella vista frontale, Swift Sport è bassa, larga, la sua stabilità appare ulteriormente definita dal design del paraurti in cui le larghe aperture sono funzionali al raffreddamento del propulsore ad alte prestazioni, e le modanature con forma affusolata vicino al bordo inferiore hanno il doppio scopo di ridurre la portanza sull’avantreno sottolineando, al contempo, la sportività del design. Anche i fendinebbia sono disegnati per far risaltare l’aspetto dinamico dei componenti.

Abitacolo tutto sportivo. Interni di colore rosso e nero, sedili anteriori sportivi adatti sia alla guida sportiva che ai lunghi percorsi, finiture color alluminio. Swift Sport aggiunge un’abitabilità ed una praticità d’uso a prestazioni da vettura sportiva: grazie all’esperienza Suzuki nell’utilizzo dello spazio interno, l’abitacolo permette a quattro persone di viaggiare in pieno comfort. La capacità del bagagliaio è di 213 litri (VDA) con 4 passeggeri a bordo.

Sotto il cofano… Il motore è un 1.6 litri DOHC con variatore di fase (VVT) ad alte prestazioni con trasmissione manuale a rapporti ravvicinati. Eroga una potenza massima di 125 CV a 6.800 rpm ed una coppia di 148 Nm a 4.800 rpm, su un rapporto di compressione di 11,1:1, sviluppando una velocità massima di 200 Km/h. I condotti di aspirazione e di scarico sono tarati per fornire la massima efficienza agli alti regimi: la farfalla controllata elettronicamente ottimizza l'aspirazione, un collettore di aspirazione in alluminio con condotti allargati e lucidati massimizza l'efficienza volumetrica. Il sistema di scarico ad alta capacità contribuisce all'erogazione di potenza, con il terminale sdoppiato che genera un suono piacevolmente sportivo.

Struttura sportiva. Telaio di concezione sportiva e pensato per evidenziare la maneggevolezza e la facilità di utilizzo: sospensioni sportive e ruote di elevato diametro. Programma di stabilità elettronico (ESP) incluso nell’equipaggiamento.

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Dopo il successo scaturito dalla versione "cittadina", Suzuki Swift si veste di Sport con un allestimento all'insegna di una guida sportiva ed un motore che sa anche emozionare nelle circostanze più divertenti.

Fiore all'occhiello della gamma, la nuova Swift Sport si caratterizza da subito per il design più accattivante e tra i molti elementi tradotti in chiave sportiva si nota immediatamente l'assetto ribassato, cerchi in lega, sedili avvolgenti e tutto l'occorrente per entusiasmare la vita di tutti i giorni.

La vettura, infatti, consente di viaggiare a ritmo sostenuto con tranquillità e senza stress pressoché in qualunque condizione del fondo stradale, offrendo allo stesso tempo la versatilità necessaria per un piacevole impiego sia sui brevi tragitti quotidiani sia nei lunghi viaggi.

Come già accaduto per la versione standard di Swift e per il nuovo crossover SX4, anche per Swift Sport ha utilizzato le conoscenze tecnologiche derivanti dalla partecipazione al Campionato Mondiale Junior Rally (JWRC) per il set-up dell'assetto, dello sterzo e dei freni.

Swift Sport si propone quindi con un nuovo design dal carattere marcatamente sportivo, corredato da numerosi dettagli che assicurano il massimo del comfort nell'utilizzo quotidiano, identificandosi come la nuova allettante scelta per chi cerca il divertimento nella guida.

DESIGN ESTERNO

L'individualità e le caratteristiche dinamiche esterne si presentano in un contesto assolutamente omogeneo consentendo alla piccola sportiva di essere compresa come un nuovo modello trasversale, in cui tutto è collocato al giusto posto senza stonare o poco osare.

In questi termini i designer Suzuki hanno saputo estendere il gusto sportivo nelle parti che più lo richiedevano, esprimendosi attraverso una serie di dettagli esclusivi.

Le dimensioni esterne si concentrano in una lunghezza totale di 3,76 metri mentre la larghezza è di 1,69 mt. e l'altezza di 1 metro e mezzo. L'altezza da terra è di soli 14 cm, mentre il peso in ordine di marcia è attestato a 1.105 Kg.

Lo stile aggressivo di Swift Sport si identifica immediatamente nella parte anteriore grazie al paraurti aerodinamico, in cui trovano posto la grossa presa d'aria a nido d'ape inferiore e le modanature con forma affusolata vicino al bordo inferiore, atte a ridurre la portanza sull'avantreno.

Nella vista laterale, caratterizzata dall'aspetto compatto e dallo stile inconfondibile, spiccano i cerchi in lega, di serie 16" e optional 17", dal nuovissimo design, mentre al posteriore Swift Sport si contraddistingue non solo per lo spoiler, ma anche e soprattutto per il doppio terminale di scarico cromato.

DESIGN INTERNO

Il piacere di guida non dipende soltanto dalle grandi prestazioni, ma anche dall'esperienza vissuta all'interno dall'abitacolo. Internamente si respira una forte aria di cambiamento, dettata ancora una volta dall'aver saputo affiancare materiali e finiture.

Il design degli strumenti, le sensazioni dello sterzo, la precisione del cambio, le raffinate rifiniture, il piacere tattile e l'ergonomicità, sono segni chiari e piacevoli racchiusi nella Swift "tutto pepe".

La spiccata connotazione sportiva è evidenziata anche dai colori dei rivestiment, in rosso e nero, e dalla conformazione dei sedili di guida anteriori, disegnati specificatamente per Swift Sport, con profonde sedute, imbottiture più rigide e supporti lombari, studiati per assicurare un'ottima combinazione tra supporto, ritenuta e comfort, adatti anche per i lunghi viaggi senza sfiancare guidatore e passeggero.

Lo stile dinamico e giovanile si evidenzia tutto attorno al posto guida grazie anche al volante in pelle, con inserti di color alluminio, le bordature cromate del quadro strumenti, i pedali in acciaio inox, la leva del cambio in pelle ed i comandi del climatizzatore in acciaio satinato.

Grazie all'esperienza Suzuki nell'utilizzo dello spazio interno (come per la nuova Grand Vitara ed Suzuki Sx4), l'abitacolo permette a quattro persone di viaggiare in pieno comfort. La capacità del bagagliaio è di 213 litri (VDA) con 4 passeggeri a bordo. In aggiunta, reclinando gli schienali dei sedili posteriori, si può estendere la fino a 495 litri.

MOTORE E PRESTAZIONI

A garanzia di prestazioni più elevate ed un perfetto feeling su strada, Swift Sport è equipaggiata con il motore 1.6 benzina DOHC 4 cilindri 16V a fasatura variabile VVT. Con una cilindrata di 1.586 cm³, il motore eroga una potenza di 125 Cv (92kW) a 6800 giri/min. e dispone di una coppia di 148Nm a 4800 giri/min., grazie anche ad un rapporto di compressione di 11,1:1.

La velocità massima è raggiunta a 200 km/h, a cui la Swift arriva senza compromessi e senza affondare troppo il piede sull'acceleratore. La sensazione ad ogni cambo di marcia e che non abbia mai fine, e dopo aver chiamato tutti i 5 rapporti quasi non dispiacerebbe innestare anche la 6°, a propria dimostrazione dell'ottimo lavoro svolto.

Pronto e scattante ad ogni regime, il "piccolo" 1.6 sa tuttavia pensare anche ai consumi ed in risposta all'erogazione entusiasmante, pensa ancora una volta il sistema VVT ad ottemperare al contenimento del consumo di carburante. Nello specifico l'ottimizzazione della fasatura delle valvole ha consentito di raggiungere nel ciclo urbano un consumo di 9,0 litri / 100 Km e compensato da quello extraurbano 6,2 litri (ogni 100 Km) e 7,2 litri nel combinato.

Le emissioni di CO2 si attestano a 175 g/Km e la normativa anti inquinamento è Euro 4.

I condotti di aspirazione e di scarico sono tarati per fornire la massima efficienza agli alti regimi: la farfalla controllata elettronicamente ottimizza l'aspirazione, un collettore di aspirazione in alluminio con condotti allargati e lucidati massimizza l'efficienza volumetrica. Nel sistema di scarico, una marmitta ad alta capacità contribuisce all'erogazione di potenza, con il terminale sdoppiato a garanzia di un sound piacevolmente sportivo, pieno ai bassi regimi e grintoso agli alti.

Il motore è accoppiato ad una cambio a 5 rapporti ravvicinati, caratterizzato per innesti rapidi e precisi e sincronizzatori dal difficile impuntamento, anche quando sotto sforzo. Il maggior trasferimento di coppia e potenza è inoltre favorito da una frizione "maggiorata" da 200 mm (contro i 190mm standard) in modo da sopportare il maggiore sforzo.

La capacità di 45 litri del serbatoio garantisce infine una percorrenza media di 625 Km, ideale quindi anche per i lunghi tragitti.

TELAIO E SOSPENSIONI

Il progetto del pianale della Swift Sport si evolve dal modello standard, avvalendosi di importanti aggiornamenti dinamici atti ad esaltarne le caratteristiche sportive, senza penalizzare la facilità di utilizzo. Per ottenere la giusta messa a punto del telaio, in grado di soddisfare le richieste del pubblico europeo, Suzuki ha effettuato molti test sia presso il circuito di Nuerburgring sia su strada, in diverse condizioni.

Il reparto sospensioni è caratterizzato da uno schema McPherson all'anteriore e ponte interconnesso con barra di torsione e tirante al posteriore e si avvale di uno specifico set-up sportivo, studiato appositamente per Swift Sport.

Da notare l'uso di ammortizzatori MONROE®, appositamente tarati per un utilizzo sportivo che, uniti a boccole e altri componenti rinforzati, hanno permesso di ottimizzare la stabilità e la maneggevolezza; tutto ciò mantenendo un buon compromesso tra performance sportiva e comfort di guida.

Al fine di minimizzare le deformazioni strutturali dei componenti e di mantenere quindi sempre nei valori ottimali le geometrie delle sospensioni, tutte le singole parti sono state realizzate con materiali ad alta resistenza torsionale.

La sensibilità e la precisione dello sterzo sono parametri di fondamentale importanza nella progettazione di vetture con alte prestazioni a trazione anteriore, in quanto consentono all'automobilista di percepire l'esatto livello di trazione.

Per questo motivo Swift Sport si avvale di un servosterzo a gestione elettronica di nuova progettazione, che permette di mantenere sempre una corretto rapporto tra reattività e precisione.

Le ruote in lega da 16" con pneumatici ribassati da 195/50R16 conferiscono alla vettura una connotazione sportiva e garantiscono una elevata trazione in tutte le situazioni. La gommatura 195/45 R17, disponibile come optional, evidenzia ancor di più le caratteristiche di reattività della vettura in condizioni di guida sportiva.

Infine le ottime performance in frenata sono assicurate da un sistema frenante che si avvale di quattro dischi di diametro elevato.

WWW.MONDOFUORISTRADA.IT
Swift Sport, ci è chiaro sin dal primo approccio, è una valida alternativa alle pungenti “mini” sportive, come la Mini, la Peugeot 207 XTi e via dicendo), con cui ha in comune la grinta, lo scatto e l’attenzione ad un estetica dinamica in linea con le prestazioni.
La versione accessoriata da noi provata differisce dalla versione base per un tocco in più e un’attenzione al dettaglio che la rendono ancor più gradevole alla vista. Certo non si passa inosservati, con i vari decori disseminati un po’ ovunque e il doppio terminale di scarico cromato. E all’interno, l’alternanza dei colori rosso e nero è onnipresente.
Ma per gli amanti del genere, il kit tuning potrà essere una vera sorpresa: c’è tutto ciò che occorre per personalizzare la propria auto, dagli spoiler ai decori, dalle minigonne ai cerchi in lega da 17”, per finire con il navigatore satellitare e altri optional per chi ama la tecnologia.
Alla guida, il suo assetto rigido si fa sentire.
Certo, non si tratta di un’auto “familiare” a cui sono richieste versatilità e maneggevolezza estrema, soprattutto per le manovre in città, ma uno sterzo più morbido avrebbe certo fatto comodo.
L’assetto rigido, inoltre, toglie forse qualcosa al comfort. Nei lunghi percorsi, i sedili sportivi risultano essere un po’ troppo rigidi, ma offrono tutto il sostegno necessario al conducente.
Il propulsore da 1,6 litri spinge opportunamente la macchina e sviluppa una potenza di 125 CV a 6.800 giri/min. Ciò significa anche che si raggiungono velocità elevate, forse anche troppo se si considera da un lato il target di riferimento del mercato e dall’altro il fattore sicurezza.
Piace, e non potrebbe essere altrimenti, il motore aggressivo, che fa balzare in avanti la vettura non appena si tocca l’acceleratore. Buona la frenata, grazie al lavoro dei quattro dischi di diametro elevato, coadiuvati dalla presenza dell’ABS con EBD e ESP. Buona anche l’aderenza: la Swift Sport appare ben ancorata al suolo anche in caso di strada bagnata. Affrontare curve veloci è piacevole e divertente.
Va da sé che date le sue dimensioni e la vocazione racing, la vettura offre un bagagliaio ridotto (213 litri), ma d’altra parte chi ama la guida sportiva spesso non necessita di molto spazio a bordo.
Altro dato: il sistema di apertura porte ed avviamento motore “key less” agevola gli stop-and-go di chi viaggia in città.
Viaggiando in autostrada, però, ci si accorge che farebbe comodo una sesta marcia…
Divertente, grintosa, sportiva e giovane, la Swift Sport mostra tutto il suo appeal e si rivela un’auto semplice da gestire, fermo restando di stare attenti alle alte velocità…

Il design
Certo in Suzuki hanno puntato molto sul look della Swift Sport. E l’aspetto della vettura non tradisce: sprizza sportività da tutti i pori e mantiene le promesse.
Si comincia con l’aggressivo paraurti anteriore di forma aerodinamica, cerchi in lega, doppio terminale di scarico cromato, fanali ben visibili e uno spoiler che dà il senso della stabilità. Le ampie aperture del paraurti sono utili per il raffreddamento del motore, mentre alle modanature affusolate spetta il compito di ridurre la portanza sull’avantreno. Compatta e riconoscibile, la Swift Sport con cetra la propria sportività in una lunghezza di 3,76 metri, mentre è larga 1,69 metri e alta 1,50 metri. La distanza che la separa da terra è di soli 14 cm. La Swift Sport è disponibile nelle due colorazioni rosso perlato e nero metallizzato.

L’abitacolo
Coniugare il piacere di guida con l’estetica si può. Un abitacolo accattivante invita a sedersi e godersi ogni momento. Grinta, sportività e tinte forti, per un abitacolo in cui dominano il rosso e il nero: rivestimenti, mascherine, dettagli sparsi un po’ ovunque ma che riescono a catturare l’attenzione. Le sedute sono profonde, con imbottiture rigide e adeguati supporti lombari. Il volante è in pelle, con inserti in alluminio, mentre il quadro strumenti propone bordature cromate.
In questa ricerca di stile rientrano anche i pedali, in acciaio inox, la leva del cambio in pelle ed i comandi in acciaio satinato del climatizzatore. E ancora, il volante è regolabile in altezza, sono presenti l’impianto hi-fi con lettore CD, MP3 e comandi al volante, oltre al display multifunzione su cui vengono visualizzati orologio digitale, consumo carburante e indicatori di temperatura esterna. Ridotto – causa le dimensioni – lo spazio a bordo. Il bagagliaio ha una capacità di 213 litri con 4 passeggeri a bordo, ma con i sedili reclinati si arriva fino a 495 litri.

Cosmic girl


Durante una sosta nei pressi di un lussuoso hotel del Suffolk, la Ferrari Enzo nera di Jay Kay, il cantante dei Jamiroquai, è stata danneggiata dallo chef dell’albergo, autore di una “sassaiola” nei confronti della supercar.

Aaron Billington, questo il nome del protagonista della vicenda, ha evidentemente mandato a segno tutti i colpi: le sue sassate hanno prodotto danni per la bellezza di 30.000 sterline.

Con lo chef, che ha candidamente ammesso le proprie responsabilità davanti al tribunale di Ipswich, i giudici ci sono andati con la mano pesante: a Billington sono stati comminati cinque mesi di carcere e la condanna a risarcire per intero i danni prodotti. Jay Kay ha poi reso noto che devolverà in beneficenza l’introito del risarcimento.

Tratto da:WWW.AUTOBLOG.IT

Lapo!!!


Lapo Elkann, ormai divenuto l'icona ufficiale dello style made in Italy, non lavora più in Fiat da tempo, ma continua ad amare le automobili. E, proprio come il nonno Gianni Agnelli, non rinuncia al vezzo di farsi realizzare le macchine su misura. Negli ambienti torinesi circola voce che il rampollo di casa Agnelli, ora imprenditore in proprio (ha fondato il fashion atelier Italia Independent), si sia comprato una Ferrari 599 e l'abbia fatta trasformare dal suo amico Fabrizio Giugiaro di Italdesign.

Sempre stando ai ben informati, l'auto ha una carrozzeria bicolore (nella foto, da torino.repubblica.it): blu su azzurro chiaro, in uno spettacolare ton-sur-ton ben lontano dai conformismi cromatici in uso a Maranello. Ma soprattutto la Fiorano avrebbe interni che definire unici è limitativo: sembra che Lapo abbia dato a Giugiaro uno scampolo del tessuto jeans utilizzato da Italia Independent, da usare come campione per la tappezzeria dei sedili.

Riassumendo: oggi Lapo - ormai tutti lo chiamano così, omettendo il cognome - guida una 599 bicolore con gli interni in denim. Difficile passare inosservati. Del resto, sul web girano infiniti video di Elkann su auto di più vario genere: Lapo sulla 500, Lapo sulla 147, Lapo sulla 911 Turbo e, abbastanza sorprendentemente, visto che la famiglia possiede la Fiat, Lapo su una Gallardo: in un breve filmato che appare su Youtube.com (qui sotto), il manager ribadisce i propri gusti non esattamente votati all'understatement.
Tratto da:www.sicurauto.it

Schumacher è fan di "Io guido"!!!

X5 X6 M





Sono pronte le prime BMW a quattro ruote motrici della storia sottoposte ad una cura Motorsport. Al prossimo salone di New York debuttano infatti la BMW X5 M e la BMW X6 M, entrambe spinte dallo stesso motore V8 di 4,4 litri, appositamente sviluppato con doppia turbina per esprimere la bellezza di 555 CV a 6.000 giri/min e 678 Nm fra 1.500 e 5.650 giri/min.

Questo V8, oltre ad essere il primo motore M turbocompresso è anche il primo al mondo a combinare la tecnologia della doppia turbina con l'impianto di scarico armonizzato nella risonanza per la migliore resa delle due bancate di cilindri. Per i due SUV di Monaco più estremi i tecnici BMW hanno anche evoluto ulteriormente le prestazioni del sistema di trazione integrale intelligente xDrive e del Dynamic Performance Control, oltre ad aver incluso l'Adaptive Drive per le sospensioni e lo sterzo Servotronic. Interventi necessari per ovviare alle problematiche che i veicoli di questa mole possono creare quando si parla di alte prestazioni. I numeri del resto parlano chiaro: sia la X5 M che la X6 M accelerano da 0 a 100 km/h in poco più di 4,5 secondi, un tempo addirittura migliore dei già sbalorditivi 4,8 secondi della Porsche Cayenne Turbo S che perde così lo scettro di SUV più prestazionale del mondo.

MOTORSPORT FUORI
Esternamente le due nuove creature Motorsport si riconoscono dalle "sorelle minori" per le grosse prese d'aria frontali ospitate nella parte bassa del paraurti, per il generoso diffusore posteriore, i quadrupli scarichi e per i cerchi da 20", diversi fra X5 e X6. Entrambe hanno poi le bandelle laterali dipinte nel colore della carrozzeria, giusto per fugare ogni dubbio sulle loro predilezioni più stradali o pistaiole che fuoristradistiche.

MOTORSPORT DENTRO
Il trattamento Motorsport si estende anche all'abitacolo di entrambe, dove si trovano sedili sportivi, volante in pelle, battitacco e appoggiapiedi firmati con la famosa M. I sistemi di bordo includono navigatore con dati di traffico in tempo reale, controllo iDrive di quarta generazione, impianto HiFi da 230 watt e 12 altoparlanti, con la possibilità di richiedere l'Head-Up Display sul parabrezza.
Le dotazioni di sicurezza non mancano di certo, con una lunga lista di airbag, cinture a tre punti con arrotolatore su tutti sedili e un sistema che pre-attiva tutti i sistemi di sicurezza in funzione della severità dell'incidente in atto.

SOTTO LA PELLE
Scendendo un po' di più nei dettagli tecnici vediamo che il motore V8 presenta una caratteristica unica e totalmente nuova nel campo dei motori turbocompressi, con un sistema brevettato (Cylinder-bank) che vede le due piccole turbine collocate assieme al catalizzatore all'interno della V delle due bancate, in modo da invertire i classici flussi di alimentazione e scarico, ridurre la la lunghezza dei condotti e allargarne il diametro. In questo modo si dovrebbero ridurre le perdite di compressione allo scarico e quindi ridurre al minimo il tempo di risposta del turbo (turbo-lag).
L'impianto di scarico, il cosiddetto Comprehensive Manifold (CCM), offre un flusso d'uscita più veloce per i gas combusti, accordati in risonanza per un'ulteriore onda di pressione che raggiunge i turbocompressori ogni 90° di giro dell'albero motore. La massima pressione delle turbine è fissata a 1,5 bar
Debutta su di una BMW M il cambio a 6 marce, gestibile tramite la leva elettronica sul tunnel centrale o attraverso i bilancieri d'alluminio al volante; le modalità selezionabili sono Drive, Sport e M Manual, con o senza launch control.
E poi c’è la serie infinita di ausili elettronici alla guida, normale o estrema che sia, che comprende fra gli altri l'ABS, il controllo dinamico della frenata che massimizza l'effetto frenante quando necessario, il controllo per la guida in discesa, il controllo per la frenata in curva, la compensazione della frenata dopo un uso intenso e il sistema automatico di asciugatura dei dischi freno quando si aziona il tergicristallo.

A livello di sospensioni si segnala la presenza dell'Adaptive Drive con sospensioni pneumatiche autolivellanti ribassate di 10 millimetri rispetto alle altre X5 e X6, dell'EDC, dello stabilizzatore di rollio e del protocollo di trasmissione dati interno FlexRay che permette ai vari sistemi di bordo di comunicare in tempi rapidissimi.
I freni M sono stati sviluppati per essere all'altezza delle prestazioni da brivido offerte dalle due "ex-fuoristrada", utilizzando enormi dischi ventilati da 396 mm di diametro davanti e 386 mm dietro, combinati con pinze a 4 pistoncini fisse anteriori e flottanti posteriori. Altrettanto adeguata è la gommatura: sui cerchi da 20 pollici di diametro sono calzati pneumatici run flat da 275/40 R 20 davanti e 315/35 R 20 dietro.

Autore: Fabio Gemelli
Data: 5 Aprile 2009
Tags: Novità, Bmw
Tratto da:www.omniauto.it

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domenica 19 aprile 2009

M3



Tatto da:www.autoamica.net




Il motore, come detto, è assolutamente nuovo, con diverse soluzioni adottate nella vettura di Formula 1, la Sauber, che monta motore Bmw. Il V8 ha una cilindrata di 3.999 cc, con una coppia devastante di 400 Nm, con un regime massimo di 8.400 giri/min. Un motore capace di spingere all'inverosimile, con l'aiuto della trasmissione della potenza del motore alle ruote posteriori, che si ottiene mediante il differenziale autobloccante variabile, del tipo M.


Le prestazioni sono eccezionali e devastanti, con una accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 4,8 secondi, con una velocità massima raggiungibile di 250 km/h, che però è autolimitata, e non osiamo immaginare sin dove potrebbe spingersi...

Sarà presentata soltanto alla fine dell'anno, la Bmw M3, ma già da ora il tram tram degli appassionati è cominciato, nonostante nulla si sappia sul prezzo a cui verrà venduta.

E' la prima volta che viene presentata la serie M con un motore a 8 cilindri, visto che le precedenti versioni, da ormai 15 anni, presentavano invece 6 cilindri. Come detto sopra, il motore è in grado di esprimere l'85% della potenza di coppia entro i 6.500 giri/minuto. Ai regimi più alti la M3 regge alla grande e forse dà il meglio di sè.


Il regime di potenza massimo viene raggiunto a 8.400 giri, mentre il cambio è manuale a 6 rapporti. L'accelerazione e i tempi di risposta del motore sono assolutamente fantastici. Il consumo medio rilevato è stato di 12,4 litri per percorrere 100 chilometri, ottimo dato se si pensa al tipo di vettura in oggetto, e frutto, ancora una volta, dell'alto livello tecnologico utilizzato nella realizzazione della vettura, ma anche del peso del motore, di appena 202 kg.

Il conducente, ma forse in questo caso è più opportuno definirlo pilota, può scegliere la dinamica di guida, a seconda delle sue preferenze. Il DSC è disattivabile, mentre il sistema EDC, che controlla gli ammortizzatori, dispone di tre livelli, il Normale, il Comfort e lo Sport, selezionabili mediante tasto apposito. Anche la reazione della servoassistenza è configurabile, ma soltanto a richiesta, mediante il configuratore MDrive.

La linea estetica della M3 è stata realizzata tenendo presente la voglia di auto sportiva tipica di chi acquista questo tipo di vettura. Il cofano è in alluminio, bombato, con le prese d'aria atte a raffreddare il potente motore. Il modulo anteriore è stato allungato rispetto alla Bmw Serie 3 Coupè. Nessuna presa d'aria è casuale, sono tutte funzionali al raffreddamento del propulsore. I passaruota sono capienti e adatti ad accogliere le gomme da 18 pollici oppure da 19 pollici, a richiesta. I freni sono di tipo Compound ad alte prestazioni.


Lateralmente, notiamo le linee tipiche della classe M, che conferisce alla vettura una grande dinamicità, così come particolari sono i richiami, con la M ben in vista, in prossimità degli indicatori di direzione laterali. Posteriormente, l'aspetto è lineare rispetto al resto della vettura, con lo spoiler non invadente posto sul cofano, i gruppi ottici non hanno nulla di originale, mentre aggressivi sono i 4 terminali di scarico. Il tettuccio è in fibra di carbonio, così che il baricentro della M3 si abbassa ulteriormente, oltre a contribuire a ridurre il peso della vettura.


Internamente, tutto è ergonomico e lineare, anche rispetto agli aspetti esterni. Il volante è in pelle, molto ergonomico, con i tasti per la regolazione dell'impianto audio, del telefono, il tasto MDrive che consente di richiamare le impostazioni di setup memorizzati. La consolle centrale contiene i comandi del cockpit; essa è rivolta verso il guidatore, ed è rivestita in pelle con cromature di ottima fattura.



I quattro posti sono comfortevoli, e quelli anteriori decisamente sportivi e contenitivi, ideali per affrontare le curve alle massime velocità.

Se vuoi scrivere su questo blog!

Come sempre ricordo ai lettori di questo blog che hanno la possibilita' di scrivere i loro post e inviarli a paolomara@hotmail.it
Puoi inserire le tue pubblicita' gratuitamente,mandare foto,commentare tutto quello che vuoi.

Per la serie:quanto costa la tua macchina?

L'auto più costosa del mondo è la Maybach Exelero, l'auto da 8 milioni di Dollari con motore 6.0 V12 biturbo capace di sviluppare 700 cv e di portare questa bestia a 352 km/h.
La seconda è la Koenigsegg CCXR Edition da 1.500.000€ con un V8 4.8 da 1018cv capace di spingere questa supercar a oltre 400km/h di velocità massima.
La terza è la Bugatti Veyron dal costo di 1.300.000€ con un 16 cilindri 8000cc che eroga 1001 cv capaci di portare l'auto di serie più veloce al mondo a 407 km/h.
La quarta auto più costosa al mondo è la Lamborghini Reventon dal costo di 1.000.000€ con un 6.5l V12 erogante 680 cv che spinge la Lambo a 340 km/h.
Tratto da Yahoo.

500 Abarth "essesse" e una Fiorano per amica.






pubblicato: venerdì 28 novembre 2008 da Michele Galante in: Prove su strada



Abarth 500 esseesse. Tre parole importanti e ricche di significati accompagnano l’ultima piccola peste di casa Fiat. Una eredità che ha le proprie radici nel mitico periodo della rinascita, gli anni ’50 e ‘60, quando Il binomio Fiat Abarth ebbe successo, tanto da relegare “l’elaboratore” più famoso d’Italia sul piano dei grandi dell’automobilismo.

La nuova 500 del terzo millennio non ha più il compito sociale della progenitrice. Oggi giorno si cerca di trasferire i contenuti della gamma alta in auto dalle piccole dimensioni, adatte per i centri abitati ma confortevoli anche nel medio lungo raggio. In quest’ottica l’elaborazioni sportive di questi modelli devono rappresentare il massimo della tecnologia. La nuova Abarth riunisce molte doti in sè: una linea azzeccata finiture all’altezza e quella grinta sconosciuta alle sorelle civili.





Per la prova della piccola bomba da 160 cavalli, erogati dal 1,4 litri sovralimentato, abbiamo usato una madrina d’eccezione. Ha un 500 nel nome, al quale và aggiunto un 99. La Ferrari 599 GTB Fiorano, 12 cilindri da oltre 300 chilometri orari. Queste due auto insieme rappresentano la più bella ed affascinate sportività Italiana. Hanno molti punti in comune che partono dalla storia dei loro padri, fatta di passione per la velocità, sono belle nella loro rispettiva categoria, elitarie e regalano emozioni, portandosi sulle spalle due nomi celebri; Abarth e Ferrari.



I responsabili della concessionaria Masera & Baccelliere mi consegnano le chiavi della 500 EsseEsse: entro, accendo l’auto ed esco subito, posizionandomi di fronte alla parte posteriore dell’auto. I due scarichi emettono un suono particolare. Cupo brontolio, dal timbro inconsueto per la categoria. Il rumore o meglio la “voce” in auto di questo genere deve essere, e sottolineo deve, assolutamente presente. Penso sia una delle componenti fondamentali per generare emozioni. La 599, in questo, fa venire i brividi. È una sinfonia paurosa.



Mi calo nell’abitacolo e cerco la posizione di guida corretta. Lo spazio davanti c’è, i sedili Abarth sono molto belli, abbastanza rigidi e dal buon contenimento. La seduta per il vero è altina. L’auto ha mille accessori; la pedaliera in alluminio, climatizzatore automatico, il manometro del turbo con segnale per la cambiata ed il TTC, una sorta di autobloccante elettronico, che oltre ad ESP airbag Abs hanno il compito di assicurare sicurezza di marcia. Il tasto sport setta l’auto in modo ottimale per la guida grintosa. Comincio ad affrontare le prime curve. Non cerco la gara con la madrina della prova. E ci mancherebbe, anche se l’impressione è quella di Davide contro Golia.



La sagoma rossa nello specchietto non si allontana mai. In prima e seconda l’Abarth sgomma, o meglio l’elettronica inserita lavora per tenere sotto controllo la cavalleria ma soprattutto la forza che sprigiona il 4 cilindri. In uscita di curva ad esempio sui tornanti con l’asfalto di Novembre non è assolutamente difficile avere leggeri pattinamenti anche in seconda. La prima sembra quasi corta, finisce subito con un rumore cattivo che penetra nell’abitacolo. Mi ricorda a suo modo per progressione e curva d’erogazione la mitica Deltona. Il motore spinge sempre soprattutto in modalità sport, che regala una mappatura al propulsore più pronta intervenendo anche sulla pressione di sovralimentazione.



Dopo pochi chilometri posso già rendermi conto di quanto sia monolitica. Solida con le ruote assolutamente attaccate all’asfalto ed al telaio, garanzia di ottimo handling. I cerchi da 17 pollici e le tarature specifiche per questo modello assicurano una agilità paurosa anche se lo sterzo molto diretto manca leggermente di sensibilità. L’insieme funziona bene, con un motore rotondo e molto pronto, una tenuta di strada eccellente, freni all’altezza ed un feeling generale garantito. Unico appunto forse la eccessiva rigidità del comparto telaio. Buche e tombini si sentono eccome. Ma la tenuta di strada garantita è veramente elevata mostrando un equilibrio elevato.



Il cambio ha solo 5 rapporti, ma devo dire che la coppia motrice a disposizione permette di non desiderare la sesta. Presa la giusta confidenza, ci dirigiamo verso strade meno trafficate ma più divertenti. Sul misto stretto è un fulmine tanto che riesco a distanziare di un tantino la 599. È il suo terreno ideale, quello che esalta le doti del telaio che unite alle dimensioni compatte regalano il carattere Abarth di questa auto. Poi in un baleno sui rettilinei un boato avvisa della sua presenza; la sagoma rossa è di nuovo appiccicata. Non penserei mai di mettermi contro al mostro di Maranello, ma la scelta della Rossa come accompagnatrice non è casuale.



Le auto si dividono in due categorie; gli elettrodomestici, non in senso negativo ma di utilità, auto belle silenziose comode con mille qualità, ma poco emozionali e quelle passionali che hanno nella produzione Ferrari le degne rappresentanti ovvero quelle che riescono a dare un pizzico di adrenalina anche da spente e puntano tutto e sempre al cuore . Ho voluto constatare se la Abarth, nata per questo motivo appartenesse alla seconda categoria, come il suo buon nome suggerirebbe . Partiamo proprio da quello: il nome che la accompagna, penso non abbia bisogno di presentazione. Sedersi nell’abitacolo impugnare lo stupendo volante con uno scorpione in centro, da emozione.



Il motore: inconsueto su auto di questa taglia per la sua potenza, è vigoroso e frizzante. La guida: piccolo Kart a trazione anteriore assolutamente coinvolgente e rassicurante. La 500: graziosa e ben costruita, esce dalla monotonia delle piccole cittadine strizzando l’occhio al passato. L’estetica: cattiva al punto giusto con quella dose di sportività piena di rimandi al mondo delle corse. Le emozioni: si discosta assolutamente dalla produzione di serie. I 60 cavalli in più rispetto alle normali, l’assetto, i 4 dischi, e la trasformazione l’hanno radicalmente cambiata. La scatola Kit Esseesse: basterebbe quella per dire tutto. Sei pannelli di legno sapientemente accoppiati nascondono l’anima di Karl Abarth la cattiveria e la “emozione” per la 500.



La risposta è si. Questa macchina rientra in pieno nella seconda categoria. Auto capace di essere a suo modo una piccola Ferrari. Non cerco un paragone sul piano delle prestazioni assolute, anche se sa dire la sua. Ho voluto cercare la conferma di un lavoro ben fatto. Peli nell’uovo e riscontri cronometrici li lascio volentieri ad ingegneri e piloti. La priorità era dare giusto peso e continuità al nome che porta in dote, da sempre sinonimo di prestazioni. Il cinquino dimostra di centrare l’obbiettivo. Auto assolutamente matura progettata per dare emozioni, come Carlo Abarth avrebbe voluto.



Posso assicurare che una volta provata la EsseEsse, le altre compatte risultano abbastanza noiose. Quel sapore di officina di una volta dell’elaborazione post vendita, come avveniva per le antenate, unita alla base egregia, la relegano nella lista degli oggetti da desiderare.


Tratto da:www.autoblog.it

Abarth 500"essesse"


Su strada
Ora vediamo quali sono state le sensazioni e le emozioni trasmesse dalla 500 Abarth ai tester stranieri impegnati al volante. Prima, un paio di considerazioni tecniche: l’aumento di potenza rispetto alla 500 Abarth da 135 cavalli è percepibile oltre i 3000 giri. Prima di questa soglia l’Abarth Esseesse è scattante, ma non esattamente “feroce”. Superata questa fatidica soglia il propulsore cambia faccia, con un effetto “calcio nella schiena” che si avvicina a quello di certe piccole bombe anni ’80 come la Fiat Uno Turbo o la rivale Renault 5 GT Turbo. Lo spazio per pilota e passeggero è più che soddisfacente, mentre dietro so sta un po’ stretti anche a causa dei sedili racing che sottraggono ulteriore spazio alle gambe rispetto a quelli della più tranquilla Fiat 500. La posizione di guida è gradevolmente sportiveggiante: a voler essere pignoli se il sedile fosse montato un po’ più in basso rasenterebbe la perfezione. Il cambio si comporta discretamente: si tratta del cinque marce C510 standard su buona parte delle piccole del gruppo Fiat, comprese tutte 500 e Grande Punto a benzina. Corsa della leva piuttosto lunga e innesti gommosi e praticamente privi di contrasto non si sposano esattamente con la guida sportiva: c’è da dire però che grazie a notevoli coppia ed elasticità del quattro cilindri turbo non si sente troppo la mancanza di una sesta marcia. Oltre a questo, il comando non si impunta neanche dopo intense e prolungate sessioni sul misto veloce. Quello che ha impressionato di più i colleghi stranieri è la dinamica della vettura. La tenuta di strada mette in scena limiti altissimi, anche nei cambi di direzione più repentini. Una tale qualità nella progettazione, definizione e messa a punto dell’assetto mette la 500 Abarth Esseesse sul piano di rivali ben più blasonate e potenti. I colleghi chiudono il pezzo con una considerazione che suona più o meno così: “alcune rivali della 500 Abarth Esseesse sono più potenti, altre più economiche… ma nessuna appaga e diverte come lei”. Questo è quanto.


Team Infomotori.com - 03/04/2009

La nuova Fiat 500 Cabrio



Fiat ha finalmente diffuso le immagini ufficiali della Nuova 500 Cabrio, che sarà commercializzata dalla Primavera del 2009 con il nome di Fiat 500C.
La vettura, già anticipata da rendering e foto spia, rende omaggio al modello scoperto della 500 del 1957, proponendo soluzioni d'avanguardia nel campo della meccanica, dei motopropulsori e del benessere di bordo.
Il punto forte del modello è l'innovativa capote in grado d'essere una vera e propria finestra sul cielo.
La nuova 500C conserva le stesse dimensioni della berlina: è lunga 355 centimetri, larga 165 ed alta 149.
L'offerta dei propulsori è la medesima della versione coperta: un turbodiesel 1.3 Multijet da 75 cavalli abbinato al cambio meccanico a 5 marce, e due benzina 1.2 da 69 CV e 1.4 da 100 CV, entrambi disponibili con cambio meccanico o robotizzato Dualogic. A conferma dell'impegno di Fiat nel campo della tutela dell'ambiente e della mobilità sostenibile, la 500C adotta l'innovativo sistema Start&Stop: un dispositivo che gestisce lo spegnimento temporaneo del motore ed il suo riavviamento; a veicolo fermo, mettendo la vettura in folle e rilasciando la frizione, il motore si spegne; per ripartire è sufficiente reinserire la marcia.
Disegnata dal Centro Stile Fiat e prodotta nello stabilimento di Tichy in Polonia, la vettura è stata pensata con un approccio open source. La Fiat 500C eredita tutte le caratteristiche della vettura di base, come la sicurezza al top della categoria, l'abitabilità che offre quattro sedute ed un bagagliaio dalla buona capienza che grazie ad un ingegnoso sistema di cerniere a parallelogramma consente un accesso facilitato anche quando la capote è in posizione di totale apertura. La nuova Fiat 500 Cabrio si fa notare per i raffinati cinematismi del movimento con comando elettrico e per l'adozione di soluzioni tecniche di grande cura: dal lunotto di vetro al terzo stop integrato nella capote. Disponibile in avorio, rosso e nero, l'originale capote sarà abbinata a numerose tinte di carrozzeria, tra le quali ne spiccano due create ad hoc: uno splendido Rosso Perlato ed un particolare Grigio Caldo.
Tratto da:www.newemotion.it

Nuova X6 M





BMW X6 Spiata, attesa, controversa... in ogni caso, finalmente è quì, ed è al centro dell'attenzione. Ci riferiamo alla BMW X6 M, massima espressione della SUV Coupè bavarese. I puristi di casa BMW e gli appassionati del blasonato marchio Motorsport gridano al sacrilegio di fronte a questo mastodonte pesante ben oltre due tonnellate e spinto da un poderoso V8 di 4.4 litri che grazie ad iniezione diretta e trubo a doppio stadio di derivazione nautica sprigiona la bellezza di 555 cavalli. Siamo tutti d'accordo sul fatto che una BMW M3 o la neo-pensionata Z4 M rappresentino alla perfezione l'essenza dell'auto sportiva. Questa X6 M è ammantata però da un fascino particolare: assetto pesantemente ribassato, fianchi ipertrofici, estremamente muscolosi. Un fascione anteriore quantomai tormentato da prese d'aria grandi come voragini, una linea di scarico posteriore capace di trasmettere complessi d'inferiorità ad una Corvette anni '70. Tutto questo è BMW X6 M. Una vera sfida per la casa di Monaco, un passo ardito che spinge al massimo la contaminazione tra sport utility e vettura sportiva. Chi presagiva un flop commerciale per l'X6 standard si è dovuto ampiamente ricredere, e tutto lascia presagire che la nuova versione "M" diventerà oggetto del desiderio per calciatori, capitani d'azienda e VIP o presunti tali poco inclini al passare inosservati.

Resta da dire che molti dei pregiudizi su questa vettura cadono una volta provata, almeno a livello di piacere di guida. L'X6 è una vera BMW, reattiva, agile come nessun'altra SUV e decisamente appagante. L'ottima trazione integrale xDrive trova nella SUV Coupè di Monaco una delle sue espressioni più alte, sfoggiando un'aderenza ai limiti del possibile e un assetto sostanzialmente neutro anche nelle manovre al limite. Probabilmente, queste sensazioni saranno riporoposte all'ennesima potenza dall'X6 M, forte oltre che di un motore straordinario, di profonde modifiche a freni, sospensioni e gestione elettronica della dinamica. Allo stesso modo, chi la giudica una vettura anacronistica, ingombrante ed inquinante (nonostante il raffinato sistema Efficent Dynamics) troverà in questa versione da 555 cavalli ulteriori punti per avvalorare la propria tesi. Polemiche a parte, una cosa è certa: non vediamo l'ora di provarla.

Tratto da:www.veraclasse.it

News...



Vista le prospettive di mercato e l’impegno delle case costruttrici, la Society of Automotive Engineers (SAE) discuterà a Detroit la prossima settimana un piano per definire degli standard. Questo, almeno per gli Stati Uniti, servirà per uniformare sopratutto componenti ed accessori, come ad esempio il tipo di spina per i veicoli ibridi plug-in, in modo da poter creare una futura rete di stazioni di ricarica su tutto il terrotorio. La futura norma SAE J1772 potrebbe, logicamente, prendere piede anche in altri paesi e rappresenta comunque una conferma del crescente interesse per questo tipo di veicoli.

Tratto da :www.autoblog.it

Gli incentivi parlano chiaro:bisogna cambiare!No,non abbiate paura.Non si tratta di vedere 599 a metano o SLR gpl o ancora meglio Zonda f che vanno a mais.Il mondo sta cercando di produrre meno inquinamento possibile.Mi sembra pure giusto.Era ora.Si,certo,è un po' tardi, ma maglio tardi che mai.
Mi sembra proprio il momento giusto per cambiare aria,o meglio,macchina.Infatti in un post piu' vecchio ho inserito un articolo che spiega le modalita' degli incentivi anti-nquinamento.E oltre agli incentivi vari si puo' aggiungere la rottamazione della vostra vecchia auto.Quindi meglio approfittare.COn un'auto piu' vecchia del'99 potrete avere un incentivo anche fino a 5000 euro.Per info piu' dettagliate,cercate in questo blog il post.
Ogni casa automobilistica sta costruendo auto che "montano"forme alternative di motori:elettrici,ibridi specialmete,gpl...