di Pasquale De Marte - Qualche mese fa, sarà capitato a molti di imbattersi in delle autovetture nere caratterizzate da singolari e mastodontiche antenne, con sulle fiancate l’arcinoto logo di Google.
Per chi non lo sapesse, non erano altro che il mezzo attraverso il quale il colosso di Mountain View avrebbe potuto completare il proprio servizio di Google Maps con la possibilità di destreggiarsi a trecentosessanta gradi all’interno di una strada con una visita virtuale ad "altezza uomo", effettuabile stando comodamente seduti davanti a proprio pc.
Stiamo ovviamente parlando di Google Street che dopo essere stato lanciato all’estero e in quattro città italiane (Milano, Roma, Firenze e Como), viene esteso in altre quattordici località e tra le complessive diciotto privilegiate figura anche Reggio.
Un altro motivo d’orgoglio per una città che, nonostante tanti problemi tutt’altro che contingenti, almeno in campo tecnologico riesce ad arrivare prima degli altri, un po’ come avvenuto in occasione della creazione dell’hotspot gratuito in Via Marina, l’unico nel suo genere in Italia, comparabile solo a quelli di Miami Beach e Barcellona.
La presenza di Google Street potrebbe rappresentare un’occasione per riallacciare un ideale cordone ombelicale tra la terra natia e chi vivea svariate migliaia di chilometri di distanza, potendo, almeno virtualmente, percorrere il lungomare, il Corso Garibaldi e le vie principali nella loro interezza con un ottimo dettaglio.
Targhe, volti e qualsiasi particolare che possa mettere a repentaglio la privacy vengono oscurate da un apposito algoritmo .
E’ facile credere che, però, anche Google abbia grosse difficoltà a ricreare in modo virtuale il piacere di un gelato reggino gustato all’ombra di un maestoso "Ficus" secolare.
Nell’attesa che a Mountain View si attrezzino anche per questo, chi ha la fortuna di poterlo vivere si gode l’unicità del momento.
venerdì 13 marzo 2009
IQ

Piccola, stilosa, tecnologica. Per descrivere la iQ, la nuova “baby Toyota”, di aggettivi ce ne vogliono tanti ed è comunque difficile impiegare poche parole senza essere banali. E’ un modello di cui si parla da più di un anno, molto importante per il Gruppo giapponese per tante ragioni: innanzi tutto è un concentrato di nuove soluzioni ingegneristiche che saranno riprese dalle Toyota dei prossimi anni. In secondo luogo è un auto pensata espressamente per l’impiego nel traffico cittadino e vanta un primato mondiale: in meno di 3 metri di lunghezza può trasportare 4 persone. E poi c’è il contesto socio economico all’interno del quale la nuova iQ dovrà ritagliarsi un posizionamento di mercato: la crisi internazionale e la presa di coscienza del problema dell’inquinamento che sta convincendo molti automobilisti europei all’acquisto di auto sempre più piccole e dai costi gestioni contenuti. In tal senso la Toyota iQ potrebbe costituire una risposta concreta, ma ha un limite: il prezzo relativamente elevato. La versione di lancio costa 13.600 euro.
FUNCTIONAL CHIC
In Toyota lo chiamano “fattore J”, un connubio di stile tipicamente giapponese e di ricerca tecnologica. Ed è questa la filosofia che ha ispirato i designer del Sol Levante. Può piacere o meno, ma la iQ è tutto fuorché banale. A cominciare dalle proporzioni ultra compatte dettate dalla lunghezza del corpo vettura inferiore ai 3 metri (2.985 mm per la precisione). Le linee della carrozzeria sono a tratti semplici, a tratti movimentate e conferiscono all’insieme un senso di robustezza enfatizzato dalla carreggiate larghe e dagli sbalzi praticamente inesistenti. Uno “squilibrio perfetto” dicono alla Toyota, fatto di asimmetrie ricercate e particolari stilistici elaborati.
L’abitacolo, altrettanto moderno, colpisce per l’essenzialità: su tutto domina una plancia a “V” che raccoglie al centro gli strumenti per il climatizzatore (manuale o elettronico), lo schermo del navigatore satellitare (optional) o il display dell’autoradio. Tutto il resto dei controlli della strumentazione sono riassunti in un joy-stick sul volante.
3 + 1 = ?
La matematica solitamente non è un opinione e nemmeno il livello di abitabilità di un’auto. Quello di iQ sta però facendo discutere e va chiarito: è omologata per trasportare 4 persone, ma tutti si domandano: "c’entrano davvero?". Dopo averla provata la nostra risposta è: “ni”. L’iQ gioca infatti sulla modularità degli interni: due persone adulte in termini di spazio non hanno nulla da invidiare ai passeggeri di una berlina di classe superiore; se bisogna trasportare una terza persona (anche adulta) è sufficiente tirare avanti il sedile del passeggero spartendo equamente lo spazio a disposizione per le gambe. Più difficile è invece il trasporto di un quarto passeggero in quanto implica dei sacrifici al guidatore. Si può fare, se il quarto è un bambino e comunque per tragitti brevi. Ovviamente se i sedili sono sfruttati, il bagagliaio non esiste: Toyota dichiara 38 litri. Il discorso cambia se non bisogna trasportare nessuno: ripiegando i sedili la capacità di carico sale a 238 litri, un livello degno di segmento superiore. L’iQ è stata pensata proprio in questi termini: il proprietario può scegliere in qualsiasi momento se e quanto spazio allocare ai passeggeri o ai bagagli. I sedili posteriori sono peraltro sdoppiati al 50 % il che consente di viaggiare in 3 con qualche bagaglio.
PAROLA D’ORDINE: MINIATURIZZAZIONE
Parlare oggi dell’abitabilità dell’iQ è facile. Vale però la pena spiegare come si è arrivati a tali risultati, non fosse altro perché bisogna riconoscere i meriti degli ingegneri Toyota che dal 2003 si sono dedicati al progetto. Per raggiungere il tanto decantato primato delle “4 persone in meno di 3 metri”, la progettazione è partita da una piattaforma sviluppata ad hoc a cui sono state applicate una serie di soluzioni ingegneristiche estremamente innovative che rispondono in coro ad un'unica esigenza: miniaturizzare i componenti (il maggior numero possibile) per guadagnare spazio da destinare all’abitacolo. Così, ad esempio, è stato avanzato il differenziale davanti al motore, il che ha permesso di ridurre di 120 mm la distanza tra l’estremità del paraurti ed il pedale dell’acceleratore. Ancora, è stata adottata una particolare scatola di guida che riduce lo spazio occupato dal vano motore e che ha consentito di ridurre al minimo gli sbalzi anteriori, mentre il serbatoio di carburante di dimensioni ultrasottili (120 mm di altezza) è stato posizionato sottoscocca anziché sotto ai sedili. Questa soluzione permette di spostare in avanti le ruote posteriori e di inclinare all’indietro gli ammortizzatori per non “invadere” spazio dei sedili posteriori. Altre “chicche” sono i sedili con schienali ultrasottili, il sistema di climatizzazione compatto (l’impianto occupa il 20% di spazio in meno) e il cruscotto di bordo asimmetrico che consente di guadagnare 130 mm di spazio extra per le gambe del passeggero da spartire con l’eventuale terzo occupante che siede dietro.
IL MOTORE
La nuova Toyota iQ è disponibile in Italia con un unico motore. Si tratta del moderno 3 cilindri a benzina di 1 litro capace di 68 CV e abbinato di serie ad un cambio a variazione continua Multidrive. Per coloro che non riescono a rinunciare al pedale della frizione - in Italia sono ancora tanti - è comunque disponibile, senza sovrapprezzo, un cambio manuale a 5 rapporti.
Il favorevole rapporto peso/potenza, rende questo propulsore brioso ed estremamente parco nei consumi: la Casa dichiara 4,7/3,9/4,3 litri ogni 100 km rispettivamente ne ciclo urbano, extraurbano e combinato (5,7/4,1/4,7 per la versione Multidrive). Contenute sono anche le emissioni di CO2 pari a 99 grammi al chilometro. Le prestazioni: 150 km/h di velocità massima e 14,7 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h (15,5 secondi per la versione Multidrive)..
Nel corso del 2009 sarà introdotto un secondo motore a benzina più potente di 1,33 litri e dotato di sistema start&stop mentre in Italia non è prevista la commercializzazione del diesel 1.4 da 90 cavalli.
LA GAMMA
L’offerta lancio della Toyota iQ è quanto mai semplice: un solo motore, una sola versione e un solo prezzo pari, come anticipato, a 13.600 euro. L’auto non costa poco, ma questo è uno “scotto” da pagare per avere una tale concentrazione di soluzioni ingegneristiche avanzate e un equipaggiamento che comprende quasi tutto di serie. La dotazione di sicurezza è al top del segmento: lo standard includere la bellezza di 9 airbag (due sono per la testa dei passeggeri posteriori e altrettanti per le gambe), l’ABS, il controllo elettronico della stabilità, della frenata ecc. E poi ci sono i cerchi in lega da 15 pollici, la vernice metallizzata (al lancio sono disponibili sono solo il bianco e il nero), gli alzacristalli elettrici, il climatizzatore (manuale), l’autoradio con lettore CD e fin’anche il volante in pelle. Chi non si accontenta può richiedere, pagando un sovrapprezzo di 1.200 euro, un “pacchetto” che arricchisce l’iQ del climatizzatore automatico e di altri accessori come il sistema Smart Entry (per entrare nell’auto senza utilizzare la chiave), i retrovisori elettrici, riscaldabili e ripiegabili elettricamente, i fari bi-alogeni e ancora i cerchi in lega con rifinitura lucida. Da pagare a parte rimane solo il navigatore satellitare. La garanzia di serie e quella canonica di 3 anni o 100 mila chilometri.
Le prime consegne dell’iQ partiranno a gennaio, ma l’auto è già ordinabile in concessionaria e visibile in alcuni punti vendita.
Autore: Redazione
Data: 21 Novembre 2008
Tags: Novità, Toyota
Tratto da :www.omniauto.it
Il mercato oggi!
Il mercato europeo flette a febbraio del 18,3%, ma si comincia a sentire l’effetto incentivi 2009 il quale raddrizza il primo bimestre del 2009 a -22,6% facendo intuire una risalita trainata dai mercati principali come quello tedesco e anche quello italiano. Perdono praticamente tutti: tra i grandi, meno di tutti il gruppo Volkswagen (-15,4%), Ford (-18,1%) e Fiat (-21,2%); più marcati i cali di BMW (-30,8%), Daimler (-29,4%) e GM (-29,1%), ma anche Renault (-28,5%), PSA (-25,1%) e Toyota (-25%) non possono sorridere con punte per i singoli marchi di -56,7% per Land Rover e di -45,6% per Lexus. Positivo invece il bilancio per Hyundai (+0,7%), Alfa Romeo (+9%) e soprattutto Jaguar (+18,9%). Vediamo però come si stanno muovendo i mercati più grandi e importanti.
Spettacolare l’effetto degli incentivi in Germania dove viene riconosciuto un bonus di 2.500 euro per l’acquisto di vetture Euro 4 o con un’anzianità massimo di un anno a fronte della rottamazione di una con almeno 9 anni di anzianità. Le immatricolazioni in febbraio sono salite del 21,8% rispetto allo stesso mese del 2007 e gli ordini hanno addirittura subito un balzo del 61%. Se continua così, secondo i calcoli di Jato Dynamics, il fondo stanziato dal governo si esaurirà già ad aprile e per questo le Case stanno già facendo pressione affinché sia esteso. Le previsioni comunque dicono che alla fine dell’anno saranno superati i 3 milioni di unità con un incremento di 400mila unità dovuto direttamente agli incentivi.
L’effetto è stato netto anche in Italia dove il mercato di febbraio ha il suo spartiacque nell’11° giorno del mese, data del varo degli incentivi. Prima, il calo tendenziale è stato di circa il 40% (causato anche dall’attesa dovuta agli annunci) mentre la seconda parte ha registrato addirittura un attivo dello 0,3%. Il problema, ora sottolinea l’Unrae, è riaprire i cordoni del credito che sta penalizzando l’auto aziendale, un settore che negli ultimi anni aveva conosciuto incrementi anche a due cifre e che invece ora affronta un duplice scoglio: la già citata stretta creditizia e la depressione del mercato dell’usato innescato dagli incentivi, un fattore essenziale per un settore che nel 2008 ha mosso circa 680mila autovetture (pari a quasi il 31% del mercato) secondo piani programmati di acquisto e dismissione. Per questo l’Unrae, ribadendo quanto sostenuto anche dall’Acea a livello europeo, sollecita un intervento proprio sul credito.
Situazione interlocutoria in Francia il calo a febbraio è stato del 13,2% nonostante gli incentivi, ma secondo il governo si tratta di una situazione di stock contingente dovuto alla limitata disponibilità in rete di vetture con emissioni al di sotto dei 160 g/km di CO2. Secondo Global Insight, il bonus di 1.000 euro sommato al meccanismo bonus-malus legato alle emissioni, dovrebbe portare alla fine dell’anno un contributo di 220mila immatricolazioni.
Dove gli incentivi non producono effetti è invece la Spagna. In febbraio la flessione ha toccato il 48,8% nonostante il tracollo registrato già l’anno scorso e il Plan Vive, il piano di miglioramento del parco circolante attraverso il tasso 0 per i primi 10mila euro e per vetture che hanno un costo massimo di 30mila euro ed emissioni si CO2 non superiore a 140 g/km a fronte della rottamazione di una vettura che ha oltre 10 anni di vita. Secondo Global Insight, il Plan Vive inciderà per non più di 100mila immatricolazioni alla fine del 2009, troppo poco e per questo le Case chiedono l’applicazione di un regime di incentivi simile a quello adottato con successo negli altri Paesi.
L’unico mercato dove il governo ha scelto di aiutare l’industria dell’Automobile, ma non i processi di acquisto, è il Regno Unito. E si vede, visto che nel primo bimestre il calo è stato del 28,2%, alleviato da un febbraio meno pesante (-21,9%) e si prevede un ulteriore rialzo a marzo che è tradizionalmente uno dei mesi migliori. Tuttavia le previsioni non sono buone. SMMT (Society of Motor Manufacturers and Traders, l’associazione dei costruttori e dei distributori britannici) prevede un 2009 con 1.720.000 immatricolazioni, più pessimista Global Insight con 1.630.000 e, come in Italia, a preoccupare è il calo dell’auto aziendale (-27%) che qui pesa per oltre metà del mercato totale. Anche SMMT per questo chiede un piano di incentivi come quello che in altri paesi sta producendo effetti tangibili.
Autore: Nicola Desiderio
Data: 13 Marzo 2009
Tags: Mercato
Tratto da :www.omniauto.it
Spettacolare l’effetto degli incentivi in Germania dove viene riconosciuto un bonus di 2.500 euro per l’acquisto di vetture Euro 4 o con un’anzianità massimo di un anno a fronte della rottamazione di una con almeno 9 anni di anzianità. Le immatricolazioni in febbraio sono salite del 21,8% rispetto allo stesso mese del 2007 e gli ordini hanno addirittura subito un balzo del 61%. Se continua così, secondo i calcoli di Jato Dynamics, il fondo stanziato dal governo si esaurirà già ad aprile e per questo le Case stanno già facendo pressione affinché sia esteso. Le previsioni comunque dicono che alla fine dell’anno saranno superati i 3 milioni di unità con un incremento di 400mila unità dovuto direttamente agli incentivi.
L’effetto è stato netto anche in Italia dove il mercato di febbraio ha il suo spartiacque nell’11° giorno del mese, data del varo degli incentivi. Prima, il calo tendenziale è stato di circa il 40% (causato anche dall’attesa dovuta agli annunci) mentre la seconda parte ha registrato addirittura un attivo dello 0,3%. Il problema, ora sottolinea l’Unrae, è riaprire i cordoni del credito che sta penalizzando l’auto aziendale, un settore che negli ultimi anni aveva conosciuto incrementi anche a due cifre e che invece ora affronta un duplice scoglio: la già citata stretta creditizia e la depressione del mercato dell’usato innescato dagli incentivi, un fattore essenziale per un settore che nel 2008 ha mosso circa 680mila autovetture (pari a quasi il 31% del mercato) secondo piani programmati di acquisto e dismissione. Per questo l’Unrae, ribadendo quanto sostenuto anche dall’Acea a livello europeo, sollecita un intervento proprio sul credito.
Situazione interlocutoria in Francia il calo a febbraio è stato del 13,2% nonostante gli incentivi, ma secondo il governo si tratta di una situazione di stock contingente dovuto alla limitata disponibilità in rete di vetture con emissioni al di sotto dei 160 g/km di CO2. Secondo Global Insight, il bonus di 1.000 euro sommato al meccanismo bonus-malus legato alle emissioni, dovrebbe portare alla fine dell’anno un contributo di 220mila immatricolazioni.
Dove gli incentivi non producono effetti è invece la Spagna. In febbraio la flessione ha toccato il 48,8% nonostante il tracollo registrato già l’anno scorso e il Plan Vive, il piano di miglioramento del parco circolante attraverso il tasso 0 per i primi 10mila euro e per vetture che hanno un costo massimo di 30mila euro ed emissioni si CO2 non superiore a 140 g/km a fronte della rottamazione di una vettura che ha oltre 10 anni di vita. Secondo Global Insight, il Plan Vive inciderà per non più di 100mila immatricolazioni alla fine del 2009, troppo poco e per questo le Case chiedono l’applicazione di un regime di incentivi simile a quello adottato con successo negli altri Paesi.
L’unico mercato dove il governo ha scelto di aiutare l’industria dell’Automobile, ma non i processi di acquisto, è il Regno Unito. E si vede, visto che nel primo bimestre il calo è stato del 28,2%, alleviato da un febbraio meno pesante (-21,9%) e si prevede un ulteriore rialzo a marzo che è tradizionalmente uno dei mesi migliori. Tuttavia le previsioni non sono buone. SMMT (Society of Motor Manufacturers and Traders, l’associazione dei costruttori e dei distributori britannici) prevede un 2009 con 1.720.000 immatricolazioni, più pessimista Global Insight con 1.630.000 e, come in Italia, a preoccupare è il calo dell’auto aziendale (-27%) che qui pesa per oltre metà del mercato totale. Anche SMMT per questo chiede un piano di incentivi come quello che in altri paesi sta producendo effetti tangibili.
Autore: Nicola Desiderio
Data: 13 Marzo 2009
Tags: Mercato
Tratto da :www.omniauto.it
giovedì 12 marzo 2009
Anni ' 90 !!!



Eccoci insomma!
Altra vettura,altro post,altro reportage!Altre emozioni!Concedetecele ogni tanto!
Colgo infatti l'arrivo della nuova jeep di Manuel Benedetti,reggino docg,classe '83.Compagno di scuola,compagno di vita,amico storico che non arrugginisce mai quanto a stile e voglia di vivere!Specialmente se la voglia di vivere e' tra fango,guadi,fiumi,pietre,alberi,neve,vacche e pastori.Pratico ,a modo proprio, di fuoristrada con la sua enduro Suzuki,decide di dedicarsi oggi anche al mondo 4x4 per dire la sua.Chi non conosce Manuel ora lo puo' riconoscere col suo Suzuki rosso"sfiammo",con quel rombo che io amo definire "old school!
Quindi un abbraccio particolare a Manuel,coraggioso e audace nella scelta.
Veniamo al Samurai!
Se vi aspettavate un Cayenne turbo,interni in lega,navigatore e cerchi da 22 avete sbagliato persona e vettura.
Ricorate gli anni '90?Bhe' non tutti forse,ma i piu' fortunati possono sorridere ricordando quei tempi:motori 2 tempi,miscele varie,macchine veramente modificate, Si Piaggio modificatissimi con marmitta Proma o Polini(Toto' docet)!Questa jeep e' di quei tempi.Quindi o vi piace o non vi piace.Se non vi piace sappiate pero' che forse non vi piace gustare fango e pietre fino in fondo.O forse avete tanti soldi da gustare fango e pietre con ammortizzatori all'azoto,ruote rialzate,modifiche varie,tecnologia e para-sfonda vacche!Qui siamo alla base del prodotto :) ma e' cosi' che ci piace ed e' cosi' che va bene!
A proposito del Cayenne consuma questo Samurai come una Turbo.Solamente che si tratta di un milleetre!Scusate la differenza!Scusate se e' poco!
Gli esterni si presentano bene,la vernice e' perfetta e nuova.Rossa la macchina risulta essere originale e appariscente piu' di altre.
Gli interni sono veramente "vecchia scuola" .E' tutto manovrabile a mano ma Manuel ci informa che questo modello e'"fullOptional".Compare se lo dici tu ci fidiamo!Eh he he!Plastica e tessuto sono ovunque!Niente lusso!Scordatevelo, ma questa Suzuki è cosi'.E bella cosi' e lo dice uno che non digerisce i 4x4.
E' una 4x4 con le ridotte quindi sale le scale di casa vostra.Va dove la volete fare andare.Il volante e' duro e immobile quando non siete in movimento.In movimento e' solo immobile:)))!Frena bene e il motore va piu' forte di quello che mi aspettavo.Acqua e fango la truccano e la fanno diventare piu' bella di quella che e' e forse nascondono qualche anno di troppo.
Manuel oggi quindi conquista un suo post di diritto sul sito.Lo ringrazio per la pazienza e per la voglia!
Ringrazio anche Alessandro Barbaro,paziente durante gli scatti e piacevolmente incuriosito dal mondo dei 4x4(nella foto vestito di nero).
A presto e alla prossima prova.
martedì 3 marzo 2009
lunedì 2 marzo 2009
A volte ritornano!

"Ioguido" e' motori in generale.E' certamente incentrato sul mondo delle quattro ruote ma non disdegna quello delle due ruote.Infatti tanto per incominciare ecco una interessante foto che ritrae il "passato" ed il "presente" se cosi' si puo' dire.Ecco un crf 450 x ed un cre 250 2 tempi,"old school" oserei dire.Il mercato delle moto da fuori strada si e' quasi totalmente indirizzato verso i 4 tempi ma ancora i "vecchi"2 tempi fanno sognare tante persone e secondo me col tempo ci sara' un acceso ritorno alle "moto con l'espansione".
novita'...
Il maxi emendamento al decreto “milleproroghe” è stato approvato con voto di fiducia. Si tratta di un’importante passo avanti per gli appassionati di tuning italiani: non sarà più necessario il nulla osta della casa madre per poter intervire modificando le proprie autovetture. Questo significherà allinearsi a molti paesi Europei, Germania su tutte, dove le modifiche sono certificate da enti indipendenti come il TUV. E’ attualmente in fase di revisione l’articolo 78 del Codice della Strada, relativo proprio agli interventi ove fosse richiesto il nulla osta della casa madre. Nel seguito l’articolo completo.
Nel dettaglio, l’articolo 29 comma 3 bis recita: “l Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti stabilisce con propri decreti norme specifiche per l’approvazione nazionale dei sistemi, componenti ed entità tecniche, nonché le idonee procedure per la loro installazione quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti dei veicoli, su tipi di autovetture e motocicli nuovi o in circolazione. I sistemi, componenti ed entità tecniche, per i quali siano stati emanati i suddetti decreti contenenti le norme specifiche per l’approvazione nazionale degli stessi, sono esentati dalla necessità di ottenere l’eventuale nulla osta della casa costruttrice del veicolo di cui all’articolo 236, secondo comma, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, salvo che sia diversamente disposto nei decreti medesimi”.
Da:WWW.autoblog.it
Nel dettaglio, l’articolo 29 comma 3 bis recita: “l Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti stabilisce con propri decreti norme specifiche per l’approvazione nazionale dei sistemi, componenti ed entità tecniche, nonché le idonee procedure per la loro installazione quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti dei veicoli, su tipi di autovetture e motocicli nuovi o in circolazione. I sistemi, componenti ed entità tecniche, per i quali siano stati emanati i suddetti decreti contenenti le norme specifiche per l’approvazione nazionale degli stessi, sono esentati dalla necessità di ottenere l’eventuale nulla osta della casa costruttrice del veicolo di cui all’articolo 236, secondo comma, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, salvo che sia diversamente disposto nei decreti medesimi”.
Da:WWW.autoblog.it
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